Le Misure del Garante per la Protezione dei Dati Personali su ChatGPT (intelligenza artificiale)

Le Misure del Garante per la Protezione dei Dati Personali su ChatGPT (intelligenza artificiale)

Dopo che il Garante per la protezione dei dati personali aveva disposto la limitazione provvisoria del trattamento dei dati personali degli interessati stabiliti nel territorio italiano, effettuato attraverso l’applicazione ChatGPT, la società statunitense che gestisce tale sistema di intelligenza artificiale ha avviato una serie di contatti con l’Authority italiana, manifestando il proprio intento di identificare e realizzare alcuni accorgimenti a salvaguardia della privacy. In considerazione di ciò il Garante ha adottato il provvedimento qui riportato dove si elencano le misure (ben sette) che la predetta società dovrà porre in essere entro il 30 aprile 2023, stabilendo che, nel momento in cui esse saranno adempiute, ciò comporterà ipso facto la sospensione della limitazione provvisoria del trattamento. Il gestore di ChatGPT dovrà, inoltre, adottare un piano per la verifica dell’età degli utenti, che andrà sottoposto al Garante entro il 15 maggio 2023, e promuovere entro il 31 maggio 2023 una campagna mediatica a livello nazionale, onde rendere edotti i destinatari della probabile raccolta dei loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi e dei rimedi a loro disposizione. In estrema sintesi, le cennate misure riguardano l’informativa agli interessati, la base giuridica del trattamento (da individuare nel consenso o nel legittimo interesse) e la predisposizione di meccanismi che consentano l’opposizione ai trattamenti e la correzione dei dati, nonché idonei a precludere l’acceso al servizio ai minorenni. Va altresì segnalato che il Comitato europeo per la protezione dei dati ha annunciato, in data 13 aprile 2023, di aver creato una task force al fine di promuovere la cooperazione e lo scambio di informazioni su eventuali iniziative assunte nei confronti di ChatGPT . Lo stesso giorno è stato diffuso il comunicato con cui l’Autorità spagnola (Agencia Española de Protección de Datos) ha reso noto di aver dato il via a una propria inchiesta sul medesimo servizio.

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