Il valore della convivenza

Il valore della convivenza

Le sezioni unite hanno di recente sancito la rilevanza della convivenza prematrimoniale ai fini della determinazione dell’assegno divorzile, ritenendo che debba essere all’uopo adeguatamente valorizzata la circostanza che il matrimonio sciolto si ricolleghi a una convivenza prematrimoniale della coppia, avente i connotati di stabilità e continuità (Cass., sez. un., 18 dicembre 2023, n. 35385, ForoNews, 27 dicembre 2023). Con la pronuncia in rassegna – depositata pochi giorni dopo la pubblicazione del menzionato precedente, ma deliberata in pari data) – lo stesso consesso, occupandosi (su sollecitazione di Cass., sez. I, ord. 27 gennaio 2023, n. 2507, ForoPlus), del riconoscimento del diritto all’assegno in favore della parte di un’unione civile che, in caso di suo scioglimento non disponga di mezzi adeguati e non sia in grado di procurarseli, enfatizza ancora una volta il valore della pregressa convivenza di fatto tra i partner. Infatti, la sent. 35969/23 afferma che la durata del rapporto, contemplata dall’art. 5, comma 6, l. 898/70, cui l’art. 1, comma 25, l. 76/16 rinvia per la valutazione dei presupposti occorrenti per la predetta elargizione, si estende anche al periodo di convivenza di fatto che abbia preceduto la formalizzazione dell’unione, ancorché lo stesso si sia svolto in tutto o in parte in epoca anteriore all’entrata in vigore della citata l. 76/16.

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